HYDROLINK® è la nuova rivoluzionaria membrana per dialisi ideata e sviluppata da TORAY. Introducendo una nuova tecnologia, questa serie offre un’esclusiva antitrombogenicità che consente una drastica riduzione dell’uso di agenti anticoagulanti, oltre a un potenziale miglioramento dell’ipotensione intradialitica nei pazienti affetti da CKD e in emodialisi.
Progettata per ridurre o evitare la somministrazione di anticoagulanti
Grazie alla tecnologia HYDROLINK, le proteine e le molecole presenti nel compartimento ematico che sono circondate dalla propria acqua (“acqua adsorbita”) vengono a contatto con il materiale artificiale della parete interna del singolo capillare, materiale progettato con un’eccezionale idrofilicità, producendo così di fatto un contatto acqua (presente sulle proteine) con acqua (presente sul materiale artificiale) e garantendo una massima e unica antitrombogenicità.
Il trattamento emodialitico richiede una terapia anticoagulante per prevenire la coagulazione del circuito extracorporeo, che solitamente si basa su utilizzo di eparina non-frazionata o a basso peso molecolare.
In alcuni pazienti, l’eparina può causare effetti indesiderati come trombocitopenia, iperlipidemia o iperkaliemia. L’eparina è controindicata sicuramente nei pazienti con sanguinamento attivo o con elevato rischio di sanguinamento.
Lo studio TRIATHRON, studio clinico prospettico e randomizzato, è stato condotto con l’obiettivo di capire gli effetti anti-trombogenici di HYDROLINK rispetto a dializzatori convenzionali in polisulfone. Per capire la possibilità di eseguire emodialisi senza utilizzo di eparina, sono stati effettuati test di riduzione progressiva rispetto alla dose generalmente proposta ad ogni singolo paziente arruolato nello studio. Considerando un periodo di 4 settimane, si è prevista una riduzione graduale della dose di anticoagulante riducendola gradualmente a step di 20% fino a sospendere completamente la dose, all’inizio dell’ultima settimana. Nel gruppo trattato con membrana HYDROLINK, in 50% dei pazienti si è risuciti a sospendere completamente la dose di eparina garantendo adeguatezza del trattamento emodialitico, mentre nel gruppo trattato con membrane in polisulfone, solonel 25% dei pazienti si è riusciti a farlo. (p = 0,007)
Riduzione dell’ ipotensione intradialitica
L’ipotensione intradialitica (IDH) è una complicanza comune associata a prognosi sfavorevoli nei pazienti cronici in emodialisi. L’ipotensione intradialitica è definita come una pressione sistolica inferiore a 100 mmHg o una diminuzione della pressione sistolica superiore a 10 mmHg o una diminuzione della pressione arteriosa media di oltre 30 mmHg, con presenza o meno di sintomatologia. L’ipotensione intradialitica può portare a una dialisi inadeguata, un ritardo nel recupero della funzionalità d’organo nel caso di danno renale acuto, un rapido declino della funzione renale residua, ritenzione idrica cronica, trombosi dell’accesso vascolare, aumento del rischio di eventi cardiovascolari e un maggiore rischio di mortalità.
È stato condotto uno studio prospettico multicentrico per chiarire l’effetto HYDROLINK su IDH. Lo studio ha arruolato 40 pazienti con nefropatia diabetica con due o più trattamenti per l’IDH al mese. I pazienti sono stati stratificati in base al numero di trattamenti per IDH e divisi in due gruppi utilizzando dializzatori HYDROLINK NV o PS/polietersulfone (PES). Sono stati monitorati il numero di trattamenti per IDH e i cambiamenti nella pressione arteriosa sistolica (SBP) nel corso di sei mesi. Il numero totale di trattamenti per IDH è diminuito significativamente nel gruppo NV. Inoltre, i pazienti trattati con NV avevano l’SBP post-dialisi significativamente più alti e l’SBP più basso durante la HD al sesto mese rispetto a quelli nel gruppo PS/PES.