Terapia di Polimixina B in emoperfusione è stata un importante tema discusso al recente 71° congresso nazionale della società italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazioone e Terapia Intensiva SIAARTI. Svoltosi a Rimini, 18-21 Ottobre 2017.
Il symposium dal titolo “Terapia di precisione nello shock settico endotossina mediato” del 19 ottobre, con le letture e il dibattito del Prof. Forfori, Prof. Antonelli (President of ESICM), Prof. Fumagalli e Prof. Grasso, ha avuto un’importante partecipazione di audience. Il messaggio emerso da questa sessione è stato molto chiaro: la terapia di Polimixina B in emoperfusione è la “terapia di precisione” addizionale di riferimento per il trattamento del paziente in shock settico.
Interessanti abstract sono stati presentati, in particolare:
- Use of Polymyxin B hemoperfusion for acute amiodarone pulmonary toxicity. A case report (Caria FC, Agostini M. et al. – Montebelluna)
La tossicità polmonare da amiodarone (APT), è l’evento avverso più grave possibile dato dall’utilizzo di amiodarone, farmaco utilizzato per trattare le aritmie cardiache. Gli autori descrivono il trattamento con pieno successo di paziente affetto da APT che è stato sottoposto alla terapia di Polimixina B in emoperfusione.
- Use of Polymyxin B direct hemoperfusion in meningococcal sepsis. A case report (Viola G., Fraganza F. – Napoli)
La sepsis meningococcica è correlata con un elevato rischio di mortalità. Gli autori descrivono il caso di un paziente affetto da sepsi meningococcica trattato con emoperfusione con Polimixina B che ha avuto un pieno esito favorevole.
Il ruolo dell’adsorbimento è stato discusso al 58° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (SIN), tenutosi a Rimini, 4-7 ottobre 2017.
Il symposium dal titolo BLOOD PURIFICATION THERAPIES e ruolo clinico dell’adsorbimento, che ha visto le letture e il dibattito del Grandaliano, Prof. Cantaluppi e del Prof. Ronco, ha avuto un importante riscontro di partecipazione.
In merito alla malattia renale cronica (MRC), è ben noto come la fase terminale dell’insufficienza renale è associata con disfunzioni immunitarie (immunosoppressione e immune attivazione), che può condurre a diverse comorbidità come danno cardiovascolare, infezioni di base acuta e cronica, neoplasie e ridotta risposta alla vaccinazione HBV.
Sono stati presentati risultati recenti che dimostrano il ruolo di emodialisi con membrane PMMA nell’incidere positivamente nella risposta immunitaria del paziente in HD così come nella riduzione del rischio di mortalità correlata.
Il ruolo svolto da PMMA come “immune-protettore”, può condurre l’emodialisi adsorbitiva con membrana PMMA a essere la strategia di base per il trattamento dei pazienti in emodialisi in lista di trapianto renale.
Sono stati anche presentati i dati preliminari in merito a un trial clinico in corso che ha come obiettivo quello di capire il ruolo di PMMA nel ridurre i livelli di sCD40L nel paziente HD; i primi risultati sono molto incoraggianti e rafforzano il ruolo di membrana PMMA come protettore cardiovascolare.
In merito alla terapia di emoperfusione con Polimixina B, il prof. Ronco ha illustrato lo stato dell’arte di “terapia di precisione”, descrivendo questa terapia come il riferimento per il trattamento del paziente in shock settico non responsivo a terapia convenzionale.